Chi sono - Enrico Del Rosso

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Chi sono

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Enrico Del Rosso (1967) vive e lavora a Pordenone.
Dopo essersi diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ha lavorato come fotografo e addetto alla TV, come insegnante di fotografia e come computer-grafico.
Dal 2010, quando ha iniziato la sua attività come professionista, ha esposto in varie personali a Milano, Vicenza, Venezia e Piacenza e in collettive in Italia a Milano, Torino, Vicenza, Venezia, Firenze, Roma, Bologna e Napoli e all'estero in Francia, Germania, Svezia e Slovenia.






Enrico Del Rosso (1967) lives and works in Pordenone. After graduating from the Academy of Fine Arts in Bologna, he worked as a photographer and TV operator, in computer graphics and finally as a teacher of photography. Since 2010, he held solo exhibitions in Milan, Vicenza and Venice, and group exhibitions in Milan, Turin, Florence, Venice, Bologna, Naples, Pordenone, Rome, Motta di Livenza (Treviso), Paris, Stuttgart, Stockholm, and Slovenia.
La mia poetica

Nella ricerca di un suo segno personale ha assunto come sua cifra un volto femminile. Infatti, spiega, questo è il primo elemento che un bambino riconosce ed è anche l'elemento che possiede la percentuale maggiore di informazioni nella mente umana. Di questo volto Del Rosso ha abbandonato ogni riferimento alla realtà ed ha mantenuto solamente la linea che lo delimita al cui interno ha aggiunto via via la sua narrazione, il suo oggetto artistico. In questo modo esso è diventato un'icona, una forma in cui racchiudere in modo ordinato il suo messaggio, creando così il suo percorso di ricerca del bello.
Questa sua poetica è nata dal surrealismo mescolato all’arte informale (tra Vedova e Mirò) e via via si è evoluta grazie allo studio della poetica di quegli autori del '900 da lui particolarmente amati (come Kirchner, Mondrian e Kandinsky), ma anche da quello della poetica delle icone medievali (sia direttamente sia attraverso la rivisitazione di Klimt) e dei classici rinascimentali.
Nell'ultimo periodo egli ha continuato le sue ricerche sulla forma-simbolo della figura umana e, attraverso le sue precedenti esperienze di video-grafica, l'ha trasformata in androide, costruendo elementi visivi apparentemente realistici, ma per alcuni versi allucinati.








Searching for his personal mark, he focused on a feminine face. Then, he abandoned all reference to reality of this face and kept only the line that delimits it, to which he added his narration. In this way, it became an icon in which he enclosed neatly his message, thus creating his path of searching for beauty. Recently, he resumed his research in digital art on the shape/symbol of the human figure and transformed it into an android, constructing apparently realistic visual elements, that are in some way shocking.
 
Due parole sul Comunicazionismo

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